La dottrina delle segnature (dal latino signatura, cioè «firma») è un’antica forma di conoscenza che studia l’aspetto, o appunto il «segno», con cui ogni elemento naturale di origine animale, vegetale o minerale si presenta, svelando per analogia la sua funzione terapeutica delle parti del corpo umano più simili ad esso.Corrispondenze analogiche tra piante e animali in un’incisione di Giambattista della Porta (1588).
Sviluppata da medici, botanici e alchimisti durante il Medioevo e il Rinascimento, tale dottrina si basava sulla corrispondenza ermetico-filosofica tra macrocosmo e microcosmo, ravvisando un rapporto di simpatia ovvero di affinità tra il mondo e l’essere umano, per cui ad esempio una noce ha una relazione occulta col cervello per via della loro somiglianza, o la forma di un fagiolo con quella dei reni.[1]
Lo studio, applicato soprattutto alle piante medicinali, si estendeva ai nessi tra sagome, colori, odori, posizioni, tempi di manifestazione, caratteri, esiti patologici, temi astrali, temperamenti umorali, e diverse altre qualità, ritenute socciacenti a un comune archetipo spirituale.[2]
LA RELAZIONE TRA PIANTE OFFICINALI E CORPO UMANO
L’esempio più chiaro per comprendere questa teoria è pensare alla parte edibile di una Noce.Presenta una forma molto particolare che però assomiglia molto… alla corteccia cerebrale !
Sia letteralmente che in modo figurato, le noci sono “il cibo del cervello”. Fisicamente la noce sembra anche molto simile al cervello umano. Il sottile strato verde che copre esternamente le noci, prima di come le vediamo esposte nei supermercati, è simile al cuoio capelluto. Il duro guscio di una noce è paragonabile ad un teschio. La sottile membrana dentro, che funge da partizione tra le due metà della noce, è come la membrana cerebrale. La forma della noce stessa richiama i due emisferi del cervello umano.
Solo una coincidenza? No, per la Teoria delle segnature non è così!
Ma capiamo meglio cosa vuol dire questo termine e di cosa si tratta.
Dottrina delle segnature, significato:
Il fondamento teorico della dottrina delle segnature risiede nel pensiero di un importante filosofo: Plotino, fondatore del neoplatonismo. Egli sosteneva che ci fosse un legame tra tutte le cose, in quanto l’Universo è un unico organismo vivente che, come il corpo umano, è composto da più parti.
Tali parti sono molto diverse tra loro e compiono una precisa funzione, per questo in tutto: animali, erbe, pietre fino agli organi del nostro corpo c’è un “segno”, ovvero una sorta di riconoscimento che lega tra loro le cose che hanno funzioni simili.
Gli antichi alchimisti che praticavano questa dottrina chiamavano “signatura rerum” le forze dell’universo che determinano i “segni” della pianta.
L’idea che nel mondo siano presenti dei “segni” in grado di rivelarci le virtù delle piante era già presente nell’antichità ma è con Paracelso che quell’idea diventa una base di studio.
Per Paracelso le erbe medicinali portano delle “firme divine” che permette, a chi la sa cogliere, di sfruttare le proprietà curative.
Ma vediamo degli esempi pratici di questa teoria:
- Noce: effettivamente studi moderni hanno confermato che la noce è ricca di omega 3, serotonina e vitamine B6 ed E, sostanze nutritive particol
- Passiflora: fiore della passione, in quanto ricorderebbe la corona di spine indossata da Gesù. Utilizzato quindi per le turbe emozionali (segnatura per forma).
- Eufrasia: pianta usata per il benessere degli occhi, non a caso i suoi fiori ricordano proprio un’iride (segnatura per forma).
La Teoria delle signature sostiene che ogni “segno” porta con sé un significato, dalla forma al colore o a qualsiasi altra somiglianza con i sintomi di una specifica malattia. Quindi la segnatura può avvenire per forma, colore, odore, ecc